giovedì 29 dicembre 2011

Alu Kong Bong



Per vedere alcune foto del viaggio cliccare qui.
Le prime trenta foto sono state fatte in Laos, abbiamo visitato Luang Prabang e Ventiane  ma due parole preferisco spenderle per parlarvi del Myanmar, dove siamo rimasti più a lungo, abbiamo visti posti diversi rispetto al viaggio dell'altro anno e rivisto posti di grande fascinazione come, per esempio, la  Shwedagon Pagoda di Yangoon che si vede nella foto sopra.
Il viaggio in Myanmar quest'anno era centrato su due punti particolari: i festeggiamenti per la luna piena e la scoperta di alcune etnie.
La luna piena di novembre viene festeggiata in modo particolare, con feste che durano diversi giorni, è il momento anche per i monaci di raccolte straordinarie. Le persone organizzano delle processioni dove ballano, cantano, portando degli alberi simbolici pieni di doni e omaggi per i monaci. Abbiamo visto scolaresche procedere verso il monastero, famiglie e famiglie, gruppi etnici diversi procedere festosi a donare ai monaci. Il momento dell'offerta è una gioia manifesta e collettiva del popolo birmano. 
Alla festa delle mongolfiere di Taunggyi  nel pomeriggio gruppi di ragazzi  festeggiano la luna piena portando mongolfiere con forma di animali  e le lasciano andare in cielo tra canti e balli in onore a Buddha. La notte invece le mongolfiere lasciano andare in cielo fuochi d'artificio,  oppure sono strutture grandi come un condominio con tantissimi lumini appesi che formano poi disegni luminosi nel cielo. Una poesia in un contesto di grande luna park dove la ruota panoramica è azionata da ragazzi che spostandosi fanno da contrappeso, dove le slot machine sono rinventate  con tavoli inclinati e con rudimentali corde che tirate lasciano scendere degli enormi dadi disegnati....
Quello che colpisce  è l'ingenuità di un popolo che poi sa essere anche grande, nell'inventarsi  quello che non può avere, nel testimoniare la propria fede, nell'accogliare l'altro con generosità e dignità, nella regalità di tante donne, nell'aprirsi e raccontare, nella gioia per i successi verso la democrazia che a noi paiono poca cosa...

Abbiamo visto l'etnia Kayan dove le donne hanno chili e chili di anelli al collo fino a farle sembrare giraffe, e più il collo si allunga più è prestigiosa la persona... Questa etnica ha ancora riti tribali con sacrifici animali.... 
In compenso ci si sente a casa, si fa per dire, con l' etnia Pa-O grandi coltivatori di orti galleggianti sul lago Inle, o a far foto con le ragazze Kayar stupite dalla nostra presenza...
No, non abbiamo incontrato  i Naga, che fino agli anni 60 erano orgogliosi tagliatori di teste, tribù dove sono le donne a scegliere i mariti e possono sceglierne anche più di uno...
E non abbiamo incontrato neanche le persone della tribù Amm che si lavano solo due volte (prima del matrimonio e dopo morti) e si tingono i denti di nero perché i denti bianchi ricordano quelli dei cani...

Tra processioni piene di luce con donne elegantissime e  bambini allegri e ragazzi e uomini a volte un po' bevuti e scalmanati, tra tramonti fiammati sul lago Inle, tra rovine di palazzi ricchissimi di sculture che ci trasmettono una eleganza di sentimenti e di fede, tra terreni coltivati che sembrano tavolozze di un pittore raffinato, tra monaci e suore colorati, tra mille e una sorpresa, siamo tornati più sereni, consapevoli che  quello che ci affascina del Myanmar è la grande  dignità delle persone,  una grande bella ricchezza.





Alu Kong Bong è il nome di un piatto di patate  e verdure che abbiamo mangiato spesso durante il viaggio in Myanmar. E' un piatto saporito, la sua composizione varia spesso e ho cercato di riprodurlo nella versione che più mi è piaciuta.


Ingredienti 

patate in quantità predominante
carote
cornetti
cipolla
aglio
zucchero
salsa di soia
zenzero
curcuma
olio
sale e pepe

Preparazione

Bollire separatamente le patate, le carote, i cornetti  a pezzetti e scolarli  assolutamente poco cotti. Le patate, volendo, si possono poi friggere in poco olio, giusto per averle un po' rosolate. 
Soffriggere in poco olio la cipolla affettata, l'aglio e lo zenzero tagliati fine.  Aggiungere salsa di soia e continuare a cuocere per 10 minuti a fiamma bassa. 
Aggiungere le verdure, mezzo cucchiaino di zucchero (per un padella per sei persone), un cucchiaino scarso di curcuma, se necessario due cucchiai di acqua calda, aggiungere sale e pepe e lasciar cuocere ancora 10 minuti. 
In Myanmar tra le verdure c'erano anche dei delicatissimi baccelli di piselli che qui, almeno adesso, proprio non si trovano.  


venerdì 23 dicembre 2011

Foglie di agrifoglio di cioccolato


Credevo fosse più veloce mettere in ordine le foto del mio viaggio per farne una selezione da mostrare, ma  più di 3.000 foto sotto Natale.... sono impossibili da gestire ! Le foto del viaggio in un prossimo post !

Per adesso solo una ricetta semplicissima ma di grande effetto a tavola.... e tanti affettuosi  auguri di Buon Natale e Buone feste !!!!!

Ingredienti

cioccolato amaro 70 % gr 100
foglie di agrifoglio
pennello
termometro (sarebbe meglio)
vassoio che entri in frigorifero


Preparazione

Il cioccolato va temperato e qui scrivo la procedura come ho già descritto per i cioccolatini.
Sciogliere la cioccolata tagliata a pezzetti nel microonde per circa 2 minuti,  mescolate bene e controlare la temperatura che non deve superare i 60°. Tenere un terzo della cioccolata da parte e spatolare la rimanente fino a farla arrivare a 27-28°. Raggiunta questa temperatura riunire le due cioccolate che devono avere la temperatura di 32°. Se c'è bisogno scaldare a bagnomaria.

Di fatto per queste foglie di cioccolato ho temperato "ad occhio", sciogliendo a bagnomaria  due terzi del cioccolato, introducendo poi fuori dal fuoco il cioccolato da sciogliere, dopo ho versato il tutto in una pirofila piatta e larga e ho spatolato fino a quando la consistenza diventava più solida, ho scaldato nuovamente il tutto per veramente un attimo.
Il temperaggio è stato sufficiente perché, salvo qualche piccola imperfezione,  la foglia di cioccolato è risultata bella lucida.
Ho staccato dal ramo e lavato bene le foglie di agrifoglio e ho spennellato il cioccolato sulla superficie superiore, le ho messe in frigorifero per un'ora e le ho poi nuovamente spennellate. Ancora un'ora di frigo e poi partendo da un lato ho sollevato la foglia dal cioccolato, facendo tutto il giro si stacca completamente.
Il risultato sono delle foglie di cioccolato con le loro venature....Buon Natale !!!







mercoledì 7 dicembre 2011

Fiori


Dopo un mese di assenza, il rientro dal Laos e Myanmar mi ha lasciato un po' di smarrimento e devo riprendere con moooolta calma. Dopo tanto girare (lentamente però)  dopo tanto riempirmi gli occhi di espressioni raffinate del Budda, di paesaggi dolci e assolati, di distese d'acqua calme e accoglienti, di sete impalpabili, di gente dignitosa, semplice e affettuosa.....insomma mi sto chiedendo cosa  mi porto di tutto quello in questa Bergamo freddina, dove l'occhio non spazia, dove il lusso prende lo spazio del bello e della raffinatezza, dove le persone corrono e non si guardano ....
E' lo spazio interiore che resta, insieme ai ricordi, alle foto, agli acquisti.

Ogni volta che faccio un viaggio è così, ma mi riadatterò, contateci! Incomincio lentamente mostrandovi le foto dei fiori.. mi piace questo aspetto più effimero. Sono rimasta stupita dalla quantità di fiori che mi sono sconosciuti e dalla loro bellezza, dai colori, dai profumi...
Nel prossimo post le foto vere e proprie del viaggio.

Una curiosità di cucina. Quel laboriosissimo popolo birmano utilizza il gambo di una pianta acquatica che cresce sul lago Inle per farne "carne vegetale". Questi gambi dopo essere stati essiccati, tritati e lavorati con farina di grano vengono poi modellati come palline e ancora seccati al sole...
Vengono poi cucinati con le verdure, il piatto si chiama "Athar Tu".


Qui sotto donne che hanno raccolto le piante acquatiche, e palline di "carne vegetale" in vendita al mercato.




.





mercoledì 26 ottobre 2011

Vado


Come ho scritto sul frigo ... ci vediamo ai primi di dicembre ! Vado in Laos e Birmania. E chissà se tornerò con qualche ricetta speciale.... 
Un ciao affettuoso a voi, gentilissime e gentilissimi.  che mi  leggete !
Mi piacciono  le fioriture autunnali, i fiori nel vasetto sono anemoni giapponesi rosa e bianchi a fiore semplice. A Bergamo crescono tranquillamente in giardino a fine settembre-ottobre. 

E' questo sorriso, ingenuo e divertito che inseguo, viaggiare è un po' tornare bambini, gustare le cose semplici, apprezzare la leggerezza del momento, guardare il mondo con gli occhi stupiti, essere disposti a farsi stupire....
Gli apprendisti monaci stanno azionando,  tirando quella fune, un ventaglio per il buddha... che un po' d'aria fresca di quei luoghi dia un po' di serena semplicità anche a me...
Poi vi racconto.




.

domenica 23 ottobre 2011

Torta di mele


Ogni tanto ci vogliono cose semplici, come questa torta di mele,  a ricordare che il cibo,  pur con le sue valenze infinite, ci riporta inevitabilmente a due condizioni fondamentali,  quello del  nutrimento e quello del conforto.  Non voglio parlare di nutrimento perchè è un discorso lungo, spigoloso, ampio, duro e scomodo  da fare, e lo rimando ad un altro momento.
Questa torta invece per me è il classico confort food; ha un'eco di cucine dell'infanzia, ha un fiducioso sentore di frutta cotta, è quasi un purè di mele fatto torta.
Torta decisamente invernale, buona anche a colazione, abbastanza leggera....


Ingredienti

mele renette 700 gr già pulite e tagliate a dadini + 2 tagliate a fettine per decorare
uova 3
limone 1  scorza grattugiata 
zucchero 150 gr
burro 150 gr
farina 200 gr
latte 60 gr
lievito 1 bustina


Preparazione

Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire il burro sciolto, il latte e la farina con il lievito. Aggiungere le mele tagliate a quadretti e mescolare bene.
Mettere in una tortiera e decorare con le mele tagliate a fettine. In forno a 180° per un'ora.


.

lunedì 17 ottobre 2011

Torta di bietole


A Bergamo sono andata dal quel fruttivendolo che mi stupisce sempre per le sue proposte (quello che vende anche piccole confezioni di fiori per l'insalata, quello dei succhi per i sorbetti... !) e ho preso queste bietole straordinarie.
Per chi stesse nelle vicinanze,  il fruttivendolo, veramente degno di essere citato,  è il sig. Bresciani, via Masone 5 - Bergamo

Ho fatto una torta salata con una sfoglia veramente interessante: un impasto con olio e vino bianco che rendono la sfoglia sostenuta ma anche friabile... vi consiglio di provarla. 


Ingredienti

Bietole 1 kg
feta 100 gr
uova 2
farina 300 gr
zucchero 2 cucchiaini
olio 70 gr
vino bianco secco 110 gr
lievito di birra disidratato "Mastro fornaio" 1 bustina
un pizzico di sale


Preparazione

Mescolare farina, lievito e zucchero e impastare con olio,  vino e sale. Lavorare bene (oppure col Bimby 2 minuti velocità spiga) e lasciar riposare un paio d'ore in una ciotola ricoperta con un'asciughino umido.  L'impasto non lieviterà molto ma dopo la cottura il risultato sarà quello giusto. 
Cuocere le bietole, scolarle e farle un po' raffreddare. Peccato che il colore rosso si perda poi, quasi tutto,  nella bollitura....Unire due uova sbattute con un pizzico di sale e la feta tagliata a quadratini e mescolare.
Stendere l'impasto tra due fogli di carta da forno, lasciando in parte un po' di pasta per i decori. Mettere la pasta in uno stampo antiaderente e versarci sopra le bietole e decorare con strisce di pasta. 
In forno caldo a 180° per 40 minuti.


Qualche estate fa ho anche provato a coltivare queste bietole così decorative. In Francia le ho viste nell'aiuole pubbliche in mezzo ai fiori.   
Bietole buone e belle !





.

martedì 11 ottobre 2011

Farinata




Sono nuovamente a Bergamo, e rientrando sono passata da mia sorella in Toscana che con i suoi piatti tradizionali mi ha fatto rispolverare ricette che con questi primi freddi sono coccole pure ...
La farinata è un piatto tipico della Garfagnana ed è un primo che unisce minestrone e polenta.  La mia è una farinata light, senza pancetta ...

Ingredienti

minestrone di verdure 2 litri
farina di mais 200 gr
olio,  sale e pepe
ramerino


Preparazione


Il minestrone oltre alle solite verdure, deve essere ricco di fagioli, verza, e anche di cavolo nero.
Dopo averlo cotto  frullare  e portarlo nuovamente a bollore. Mescolando con la frusta aggiungere a pioggia la farina di mais. Cuocere coperto ancora per 40-50 minuti girando spesso per non fare attaccare sul fondo.
Servire con un filo d'olio, e volendo un po' di parmigiano e una grattugiata di pepe. Decorare con ramerino !

Con questo piatto saporito e delicato, sostanzioso e appagane partecipo al contest di Federica di Pan di ramerino !



.

mercoledì 5 ottobre 2011

Lenticchie con quenelles di verdure


Nuovamente a Pantelleria per pochi giorni e per concludere questa estate. Il sole è ancora caldo, si possono fare i bagni in mare ma l'aria è più fresca e alla sera un leggero maestrale  invita a qualche piatto più sostanzioso, in questo caso a base di lenticchie.


Ingredienti

lenticchie
zucchine
carote
patate
cipolla
rosmarino
olio


Prepararazione

Far appassire cipolla e un rametto di di rosmarino in poco olio, aggiungere poi nella proporzione che serve le lenticchie   (per una tazza di lenticchie aggiungere inizialmente  una tazza di acqua calda) e salare. Lasciar cuocere fino a quando le lenticchie non risultano morbide, e aggiungere acqua in cottura, se necessario.  Il risultato non deve essere troppo brodoso.
Bollire due patate, passarle con lo schiacciapatate e impastarle con una noce di burro, del parmigiano e un pizzico di noce moscata.
Affettare un po' di cipolla in poco olio e cuocerci insieme due zucchine tagliate a fette fino a quando non saranno ben cotte. con una forchetta ridurle a purè e salarele.
Bollire due carote e passarle nello schiacciapatate, condire con un filo d'olio e sale.
Con due cucchiai, passando e ripassando da un cucchiaio all'altro, fare delle quenelle da servire sulla zuppetta di lenticchie.
Questi sono i fiori del Cereus Jamacaru, queste fioriture sono notturne perchè così si proteggono dal sole cocente, difficilmente questi petali così teneri resisterebbero di giorno ... Di notte, e solo per una notte,  li ammiriamo con la luce di una  torcia...

Col sole  i fiori appaiono come boccioli che appassiscono poi di giorno in giorno.


Dei Cereus si mangiano i frutti;  sfortunatamente per me, non eran ancora rossi e maturi  al momeno della partenza.... 
Fortunatamente si lascia sempre in dietro qualcosa, c'è una curiosità che viene rimandata, una conoscenza che deve trovare spazi, un'aggancio per il prossimo anno. 


Quest'estate a Pantelleria è conclusa, parto con nostalgia ... ben rapprensentata da quest'ultima foto: un'alba al lago di Venere, con le piscinette per i bagni caldi....e avete visto l'uccellino in mezzo al cuore ?




.

lunedì 26 settembre 2011

Macedonia


Sono a Bergamo per pochi giorni e non cucino, dunque permettetemi  anche questa non-ricetta ! Mi piacciono questi piatti semplici,  e  questa macedonia così essenziale mi appaga molto ..... Mi viene da proporla anche perchè è fresca, depurativa, colorata.....L'ultima sfida di MTChallenge non c'entra niente... !

Ingredienti

lamponi
kiwi
ananas
purè di mango
zucchero a velo


Preparazione

Il purè di mango lo compro dal fruttivendolo e ne ho parlato qui.  
Mettere in una fondina il mango, poi la frutta tagliata a pezzetti e concludere con una spolverata di zucchero a velo. 
E' troppo easy, sorry !



.

martedì 20 settembre 2011

Ciaccino


Ciaccino termine toscano per focaccia.
Mi scalda il cuore ogni tanto mangiare qualcosa che mi riporta ai sapori dell'infanzia. I  miei nonni toscani avevano un forno a legna e prima di infornare il pane , provavano se la temperatura era giusta infornando una focaccia. Quelle focacce sono state un nutrimento goloso in quei rari momenti estivi dove io ero da loro.
Questa ricetta del  "ciaccino", questa semplice ma buonissima focaccia,  mi arriva da  dei nostri amici di Siena che quest'anno, purtroppo,  non sono venuti a Pantelleria e che spero proprio che il prossimo anno vengano per rispolverare pappe al pomodoro, panzanelle.....
Questo  ciaccino profumato di rosmarino l'abbiamo mangiato caldo con sopra del  prosciutto crudo. 


Ingredienti x 2 teglie

6oo farina
1 cubetto di lievito
sale olio
2 bicchieri di acqua appena tiepida
 sale olio sopra e rosmarino a  volendo a metà cotura mozzarella (ma io non l'ho messa).


Preparazione

Frullare acqua e lievito, aggiungere  tre cucchiai d'olio e due pizzichi di sale. Poi aggiungere la farina e impastare bene. 
Ho fatto questo impasto al mattino e ho coperto la ciottola con la pellicola trasparente. Ho rimpastato tutte le volte che ho visto che la lievitazione era arrivata al massimo o comunque quasi a toccare la pellicola. 
Un'ora prima di infornare ho tirato la pasta che ho messo su due teglie. Dopo un'ora  ho messo sopra un po' d'olio, sale grosso e aghi di rosmarino che avevo un po' tritato.
In forno a 200° per 15-20 minuti.

A Pantelleria il rosmarino cresce spontaneo in giro, per andare alla Balata dei turchi per esempio c'è n'è proprio tanto, un po' piccolo ma profumatissimo. Quando invece cresce vicino alle case, nei giardini...allora cresce alla grande !






.

lunedì 12 settembre 2011

Muffin con pesche sbergia


Il nome arriva dall' arabo (sono loro che ci hanno  portato questo tipo di  pesca), nome che viene trasformato poi in francese,  per arrivare a noi con questo nomignolo particolare "sbergia".... qui niente è semplice, tutto ha una storia; l'eco degli arabi si sente ancora sull'isola, non solo nel nome di questa pesca, ma anche nei nomi delle contrade: Rekkhale, Bukkuram, Kattibuale.... 
Ma torniamo alla pesca che viene coltivata solo qui in Sicilia, è profumatissima, ha una buccia liscia che la fa sembrare un'albicocca chiara, ha un sapore dolce con una nota amara e la sua vendita non è molto diffusa perchè si deteriora facilmente.
Ho fatto dei muffin, leggeri e profumati, poco dolci proprio per mettere in risalto il sapore dolce con un tono di mandorla amara  che caratterizza le pesche sbergia.

Ingredienti

Farina 00 gr 300
Latte gr 120
Zucchero gr 60
Burro gr 70
Uova 2
Lievito per dolci 1 bustina
un pizzico di sale
pesche sbergia  lavate, denocciolate e tagliate a pezzetti 300 gr

Preparazione

Lavorare il burro con lo  zucchero e le uova e poi  aggiungere latte, poi la farina, il lievito e il sale e impastare.
Amalgamare con le pesche a pezzetti e versare nei pirottini di carta, riempiendoli per poco più di metà.
In forno a 180° per 30 minuti.


Di queste pesche ne ho parlato con Elena, del blog “Cooking-Elena” e sarei curiosa di sapere da lei se sono le stesse che ha mangiato una volta….
Con la brava e brillante Elena ho preso un caffè in paese e ci siamo raccontate un po’ dei rispettivi blog…. È sempre un piacere conoscere persone così entusiaste della cucina, della ricerca, delle tradizioni…. !!!    Ciao Elena !

Oggi niente foto mie, ma guardate un po’ che reportage di Pantelleria ha fatto Benedetta del blog  “A pranzo con Bea”!!   Ciao Benedetta !


.

martedì 6 settembre 2011

Polpette saporite



"Un tocco di zenzero", un vecchio film del regista T. Boulmetis,  è un film che resta in memoria.  Narrato con delicatezza il film è  cadenzato dalle  portate di un pranzo e dai ricordi, nostalgie, amori, aromi, ricette, drammi e affetti di un'infanzia che ritorna...
Un tocco di zenzero è quello che viene messo all'impasto delle  polpette per renderle speciali. Nel film  lo zenzero viene messo in polvere ma io ho preferito metterlo fresco e grattugiato.

Ingredienti

Carne tritata 500 gr
uova 2
patate bollite 2 e passate nello schiacciapatate
pangrattato
aglio 2 spicchi tritati fine
prezzemolo 2 cucchiai tritato
sale pepe
e un "tocco di zenzero"


Preparazione

Mescolare la carne con le uova, il prezzemolo, l'aglio, le patate, il sale e il pepe e lo zenzero tritato. Io ho usato circa 8 cm. di una radice di zenzero, che ho sbucciato e ho utilizzato e tritato solo la parte esterna non fibrosa.
Passare l'equivalente di un cucchiaio di impasto  nel pangrattato, dando una forma rotonda e un po' appiattita alle polpette. Friggere in olio caldo.


Nel mare di Pantelleria...















.

lunedì 29 agosto 2011

Aperitivo sferificato !




Ho conosciuto Benedetta del blog “A pranzo con Bea” !!! 
In generale Pantelleria è un’isola che favorisce le conoscenze, mette in relazione persone che condividono la stessa fascinazione per questa terra aspra, ventosa, essenziale e vera …e se poi tra le affinità c’è anche la passione per il food, allora l’incontro è proprio una gioia !
Bendedetta è una curiosa sperimentatrice, vivace e piena di idee,  e con lei abbiamo provato (e riprovato) a sferificare alla Ferran Adrià  per intenderci, scusate l'immodestia… e alla fine il risultato è stato un piacevole aperitivo al tramonto !

Per sferificare è necessaria una bilancina per pesare i grammi che dopo un po’ di ricerche ho trovato in un negozio di casalinghi, e Alginato di Sodio (E401) e Cloruro bi-idrato di Calcio (E509) che si comprano in farmacia.

Per i dosaggi ci siamo attenute a quanto indicato in questo sito


Ingredienti

Campari gr 100
Alginato di Sodio gr  0,8
Una siringa senza ago
Vino bianco spumante
Acqua cc 600
Cloruro bi-idrato di calcio gr 3
Acqua per sciacquare


Preparazione

Frullare il Campari con l’Alginato di Sodio e lasciar riposare per un’ora in modo che l’aria inglobata si disperda.
L’Alginato è un prodotto naturale (estratto dalle alghe) che viene normalmente usato nella cucina industriale come addensante.
Mettere il Cloruro bi-idrato di calcio nei 600 cc di acqua e mescolare bene.
Con una siringa aspirare il Campari e metterlo a gocce nell’acqua e Cloruro e lasciare le sfere nel liquido per un minuto. Se si lasciano più tempo si addensa anche l’interno della sfera. Il nostro obiettivo è quello di fare palline con una consistenza esterna ma liquide dentro, che una volta in bocca si aprano e liberino il sapore.
Sulla confezione del Cloruro bi-idrato c’è scritto che può essere irritante ed è per questo che si sciacqua il prodotto finito, noi per sicurezza abbiamo sciacquato due volte.
Abbiamo tolto le  le nostre palline dall’acqua e Cloruro versandole in un colino e recuperando in un altro contenitore il liquido  per riutilizzarlo.
Le abbiamo poi sciacquate passando il colino con le palline  in due contenitori diversi pieni d’acqua.
….E poi  via nei bicchieri immerse nelle bollicine !
Per mantenere un legame con Pantelleria il vino era “Garca” un vino zibibbo vinificato come fosse un moscato, uno spumante forse un po' discutibile, ma adatto alla nostra sferificazione !
Alla tua Benedetta ! ancora grazie e alla prossima ! 

                               



.

giovedì 25 agosto 2011

Insalata con fiori di yucca


Il tronchetto della felicità ci dà delle gioie anche in cucina ! Questi fiori dal sapore che ricordano leggermente gli asparagi sono una gioia per gli occhi e per il palato. Ed è un'emozione per me scoprire che nelle piante  che mi circondano.... ci sono  inaspettatamente fiori eduli !

Ho raccolto solo i singoli fiori e li ho aggiunti all'insalata mista (insalata bianca e rossa, pomodorini, pezzetti di sedano, foglie di basilico...) e ho condito con un emulsione preparata prima con olio, limone, sale e pepe.

Yucca gloriosa


.

giovedì 18 agosto 2011

Insalata di cavolo cappuccio


Eccomi nuovamente a Pantelleria, di ritorno dalla montagna… con un po’ di speck in valigia. Col cavolo cappuccio crudo ho fatto quest’insalata appetitosa che si mangia bene anche col caldo. 

Ingredienti
Cavolo cappuccio gr 500
Speck gr 100
Olio 4 cucchiai
Cumino  due cucchiaini scarsi
Sale


Preparazione
Tagliare il cavolo cappuccio sottile. Tagliare lo speck a listarelle. Cuocere per qualche minuto lo speck nell’olio e aggiungere quasi all' ultimo i semi di cumino.  Condire con l’olio e lo speck il cavolo cappuccio, aggiungendo un po’ di sale.

In montagna sono stata rapita dai fiori, dalle gentili e a volte trionfanti composizioni... ecco qualche foto.










.
Related Posts with Thumbnails