E' da un paio di anni che penso a come fare la farina di carrube e quest'anno l'ho realizzata. La prima farina l'ho fatta quando le carrube erano mature ma non completamente secche, ancora attaccate alla pianta : le ho lavate, tagliate, ho estratto i semi che non si utilizzano e le ho messe a seccare per giorni (ritirandole la notte e rimettendole al sole di giorno). Poi ho frullato e ho avuto la farina.
Quando mi sono decisa a fare nuovamente la farina, dopo dieci giorni le carrube erano ormai secche, forse per il troppo caldo..., le ho prese sempre attaccate alla pianta, ma erano così dure che non si aprivano più col coltello e allora le ho spezzettate e messe in piccole quantità nel frullatore, per una più veloce frammentazione (bastano pochi secondi). In questo modo sono riuscita a far emergere i semi dal baccello. I semi sono particolarmente duri e non si triteranno e potranno poi così essere tolti.
Ho seccato, come prima, i baccelli frammentati al sole....
Ho provato poi a tritare i semi ma il frullatore non va bene serve una macina. Se qualcuno di voi l'avesse, con la farina ricavata dai semi di carruba si ottiene un ottimo addensante alimentare.
Una curiosità. Il seme di carruba, che in arabo si chiama quirat, ha dato il nome al carato (unità di misura di materiali preziosi) in quanto sembra che i suoi semi siano sempre uguali...
Nelle mie carrube ho trovato dei carati un po' anomali....
Ingredienti
farina 00 gr 250
farina di carrube gr 50
uova 3
sale un pizzico
pinoli 60 gr
limoni buccia di 3
pecorino 90 gr
olio
Preparazione
Impastare le due farina con le uova, lavorare bene e tenere la pasta in frigo per mezz'ora a riposare.
Tirare la pasta (io fino al livello 5 del tirapasta) e tagliare poi a tagliatelle.
Infarinare bene e lasciare la pasta su un vassoio o su uno stendipasta.
Cuocere poi in acqua bollente e salata per cinque minuti circa.
Per il condimento tostare in una padella antiaderente i pinoli. Tritare fine la buccia dei limoni, inserire i pinoli e il pecorino e tritare ancora, aggiungere olio, mescolare e condire la pasta.
Fino a due anni fa tante strade di Pantelleria non avevano un nome... ma adesso sì !
sei incredibie!decisamente interessante questa ricetta e io le vedrei bene con un sugo di pesce...che dici?
RispondiEliminaFarina di carube fatta da te? Sei troppo avanti Rossella!!
RispondiEliminaChe meraviglia dev'essere Pantelleria... per dare nomi di fiori e piante alle strade!
bravissima Rossella anche la farina preparata da te! complimenti ^_^
RispondiEliminaDavvero originale... non posseggo la macina, ahimè niente addensate (comunque sempre utile saperlo, grazie!), ma proverò con il macinacaffè, le tue tagliatelle sono troppo intriganti, debbo provarle!
RispondiEliminaGrazie e buon inizio di settimana!
ciao Rossella ti avevo scritto a fine giugno : sono arrivato da poco, dammi un riferimento per venirti a trovare, ma senza disturbo in questi gg di agosto: a presto Nico
RispondiEliminaCiao Nico ! Ben arrivato ! scrivimi su salsapariglia.rossella@gmail.com che poi ti dò il mio numero di telefono così ci mettiamo d'accordo. Abito in zona Kuddia Bruciata, Ci sentiamo !!!
EliminaMa che belli e pittoreschi i nomi delle strade di Pantelleria! Un abbraccio e buone vacanze!
RispondiEliminaHai un albero di carrubo? Che meraviglia le tagliatelle così preparate!!!Riesco vagamente ad immaginarmene il sapore....un abbraccio forte forte.
RispondiEliminaI nomi delle strade: poesia!
RispondiEliminaLe carrube.....è da così tanto che non ne vedo una......
Bacioni e buone vacanza :-))
cara Rossella...anche la farina di carrube...vabbè, sei davvero una sperimentatrice!!! e comunque...sono arrivata ieri...giusto il tempo di dormire quel po' che avanzo da tempo e ti chiamo!! Buon Ferragosto:)
RispondiElimina♡¸.°.¸♫♫♪
RispondiEliminaBom fim de semana!
Beijinhos.
Brasil
♡彡♫♪°.¸.•°`
Le carrubbe sanno di Sicilia, quaranta gradi all'ombra ed estati passate in campagna dai nonni. Quanti ricordi! Grazie per averli rievocati e complimenti per il blog.
RispondiEliminaQuanto mi piacciono questi "esperimenti", riuscitissimi e gustosissimi direi, riciao :-)
RispondiEliminacon il suo frutto si fa medici che ha lo stesso nome in arabo الخروب
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