lunedì 30 settembre 2013

Marmellata di piccole arance calamondino



Il calamondino (Citrus microcarpa o citrus mitis)  è un arbusto sempreverde, incrocio tra il kunquat e il mandarino e il risultato di questo incrocio  è una pianta che produce in continuazione  dei piccoli frutti profumati e un po' pieni di semi ... E' una pianta che si può coltivare in vaso,  è  resistente al freddo e in inverno non necessita di protezione ... e  rallegra  il mio terrazzo con i sui fruttini colorati.



Ingredienti

piccole arance calamondino 850 gr
zucchero di canna 250 gr


Preparazione

Dopo aver tolto picciolo e semi interni (solo una buona parte...)  ho frullato le arance e poi ho passato la polpa al passaverdura a fori medi per eliminare i semi rimasti.
Ho ottenuto 630 gr di passato  che ho fatto bollire per circa 20 minuti, ho aggiunto lo zucchero e fatto cuocere ancora per circa 30 minuti.







lunedì 23 settembre 2013

Tartellette con lamponi


Ingredienti

lamponi
marmellata di lamponi
pasta frolla


Preparazione

Stendere la pasta frolla tenuta in frigorifero e tagliarla segnandola  con gli stampini a barchetta. Imburrare gli stampini, adagiarvi sopra  le forme di pasta frolla, bucare il fondo con una forchetta e tenerli in frigorifero per mezz'ora.
Mettere sopra alle tartellette la marmellata di lamponi e informare a forno caldo a 180° per circa 30 minuti.
Far raffreddare e poi decorare con i lamponi freschi.




lunedì 16 settembre 2013

Mangio frutti insoliti


Frutti di Carissa (a sinistra) e di Cereus yauracaru, prima chiusi e poi aperti.




Fiori notturni del Cereus e frutto ancora verde.



I fiori della Carissa hanno un intenso profumo che ricorda quello del gelsomino.



Pitaya  si chiamano i frutti dell 'Hylocereus undatus,  che in oriente  vengono commercializzati  come "frutti del dragone". 
La fioritura è notturna per permettere al fiore di fare il suo ciclo; fiorisce solo una notte e il sole caldo del giorno dopo lo fa appassire.



Pantelleria è un posto esclusivo per le piante, un giardino botanico. A fine estate arrivano a maturazione questi frutti che sollecitano la nostra curiosità e ci regalano ancora emozioni.




martedì 10 settembre 2013

Cous cous di Maria

                             

Per un buon cous cous bisogna incocciare la semola di grano per cous cous. Facile a dirsi... facile invece  a farsi se c'è Maria  che ti fa vedere come si fa...
Ho avuto la fortuna  di fare insieme  a Maria del blog "Panza e Presenza" questo squisito cous cous. Maria durante il suo soggiorno a Pantelleria,  con la sua generosità e con la sua genuina e energica capacità di di cucinare secondo la tradizione siciliana e trapanese, mi ha insegnato a fare un cous cous saporito, fresco, delizioso da gustate nelle serate calde d'estate...  ma anche in quelle più fresche di inizio autunno !

Maria  mi ha fatto vedere come si "incoccia" (ci sono dei filmati su youtube se volete cimentarvi) , ma quella sera eravamo in tanti a cena .... e dopo avermi insegnato i movimenti della tradizione, mi ha pure insegnato a incocciare velocemente con il Bimby ! Geniale !
Ecco la sua ricetta.



Cous cous con pesto alla trapanese,  melanzane e gamberi


Ingredienti

900 g di semola per couscous ( non quella precotta)

due grosse melanzane( o tre piccole)
700 g di gamberetti ( pesati già puliti)
verdure per brodo vegetale( cipolla,carota,sedano e pomodoro)
olio extravergine d’oliva
sale e pepe q.b.
peperoncino
due foglie di alloro
Per il pesto alla trapanese:
4-5 spicchi d’aglio
abbondante basilico
pomodoro rosso grosso e carnoso
una manciata di mandorle tostate (per questa ricetta si mettono le mandorle tostate ma il vero pesto alla trapanese va fatto con le mandorle bianche) 



Preparazione


Preparare il brodo vegetale mettendo,in un tegame,abbondante acqua,una cipolla,una carota,un gambo di sedano,qualche pomodorino e,se si vuole,un dado vegetale ( oppure semplicemente del sale).Fare cuocere.Nel frattempo incocciare il couscous con il bimby:mettere la farfalla e versare nel boccale 300 g di semola per couscous; chiudere il boccale con il coperchio senza il tappo,azionare l’apparecchio a velocità 3 per 1 minuto e versare,subito,dal foro del coperchio 90 g di acqua poco alla volta .
E’ importante che l’acqua sia messa a filo perchè altrimenti il couscous non viene incocciato bene.
E’ anche importante,però,dare una ulteriore incocciatina a mano ( cioè dopo averlo messo in una ciotola,prima di incocciare gli altri 300 g di semola,va mescolato con i polpastrelli delle cinque dita di una mano,girando in senso rotatorio).
Mia nota: il bimby fa tante cose ma non sostituisce completamente le mani. Per questa ricetta è un valido aiuto perchè abbrevia i tempi per incocciare il couscous.
 Versare il couscous incocciato in una ciotola e rifare la stessa operazione con altri 300 g di semola per couscous.Dopo aver incocciato 900 g di semola( in tre operazioni) è il momento di condirla con abbondante olio extravergine d’oliva,un pezzetto di cipolla tritata,un po’ di sedano e di prezzemolo tritati,sale,pepe e peperoncino.Aggiungere 700g di gamberetti freschi sgusciati e salati.Dare ancora una mescolata ( in gergo incocciata).
Trasferire il couscous nella vaporiera del bimby e tenere da parte.
Versare nel boccale un litro di acqua con un pezzo di cipolla, due foglie di alloro e del prezzemolo; fare andare per 10 minuti varoma vel 1. A questo punto posizionare la vaporiera con dentro il couscous e cuocere 50 minuti temperatura varoma vel 1.
Nel frattempo friggere a grossi dadi due o tre melanzane( che precedentemente erano state messe a mollo,per circa 30 minuti, in acqua e sale a perdere l’amaro).
 Preparare il pesto alla trapanese pestando nel mortaio 4-5 spicchi d'aglio con molte foglie di basilico,sale,olio;unire una bella manciata di mandorle tostate e pestare ancora; in ultimo aggiungere abbondante pomodoro fresco spellato e fatto a pezzettini minuscoli.Un altro giro di olio ed il pesto è pronto
Quando il couscous è cotto, versarlo in una grande insalatiera e bagnarlo subito con il brodo vegetale; mescolarlo ed infine condirlo con le melanzane fritte,il pesto alla trapanese,qualche mandorla intera e qualche altra foglia di basilico.Mettere a riposare coperto con uno strofinaccio ed una coperta per circa 60 minuti. In questo modo il couscous si gonfia al caldo. Servire con al centro una dadolata di melanzane fritte.


Un cuos cous particolarissimo, che si può mangiare tiepido e senza accompagnamento di intingoli vari, pieno di profumi e gustoso, un cous cous della tradizione siciliana che appaga corpo e anima col suo gusto e i suoi profumi ! Grazie Maria, dell'amicizia e di questa ricetta !







lunedì 9 settembre 2013

Frittata di spinaci selvatici





Qui a Pantelleria  ci sono degli spinaci selvatici (non Mesembryanthemum crystallinum ma Tetragonia tetragonioides, famiglia Aizoaceae, chiamata anche "spinacio della Nuova Zelanda. Grazie sig. Bica per la correzione) che nascono dopo il primo acquazzone di fine estate e tutti gli anni mi capita di raccoglierli a settembre.
Della pianta si mangiano  le foglie  che hanno un sapore dolce, e che trovo adatte per saporite frittate.


Ingredienti

Spinaci selvatici 
Uova 3
Ricotta 2 cucchiai
Parmigiano grattugiato 1 cucchiaio
Olio sale


Preparazione

Bollire le foglie in acqua salata, scolarle e pressarle per togliere l'acqua. Tritarle e amalgamarle con 3 uova sbattute,  la ricotta, l parmigiano e il sale.
Mettere l’impasto  in una padella antiaderente con olio ben caldo, cuocere la frittata coperta, a fuoco basso, mescolandola un po’ all’inizio.







lunedì 2 settembre 2013

Salsa agrodolce di fichi d’India


E’ una salsa che può accompagnare un bollito, oppure dei formaggi, o può anche essere utilizzata come base per dei crostini aggiungendo due capperi e un’acciughina…
Due parole su un ingrediente. L’elisir di uva zibibbo ha la consistenza e il sapore di un miele profumato, ma  è una gelatina fatta con la profumata uva Moscato d'Alessandria... un nettare, un'ambrosia, un concentrato di sapori e di sole.

Ingredienti

Cipolla piccola mezza
Vino bianco 4 cucchiai
Fichi d’India puliti 1 kg
Chiodo di garofano 1
Pepe in chicchi 10
Zenzero grattugiato 1 cm
Curry mezzo cucchiaino
Curcuma mezzo cucchiaino
Peperoncino fresco 1 pulito
Aglio 1 spicchio
Aceto 1 cucchiaio
Sale due pizzichi
Elisir di uva zibibbo 2 cucchiai
Olio 3 cucchiai
Frumina 2 cucchiai


Preparazione

Con coltello e forchetta pulire i fichi d’India: tagliare  le estremità , poi incidere per lungo la buccia e con il cotello srotolarlo separando la polpa dalla buccia.
Cuocere la cipolla affettata nell’olio, aggiungendo un po’ di vino bianco per finire la cottura.
Aggiungere i fichi d’India puliti e pestati con una forchetta, il chiodo di garofano, i chicchi di pepe, lo zenzero, il curry, la curcuma, il peperoncino senza semi, lo spicchio d’aglio tagliato a fette, l’aceto, il sale e l’elisir di zibibbo (anche miele per chi non ce l’ha)  e cuocere a fuoco basso per 40 minuti.
Passare il tutto col passaverdure con fori medi.   
In una tazza sciolgiere i due cucchiai di frumina con po’ della crema di fichi d’India, poi amalgamare i due composti.
Riportare a bollitura fino a raggiungere  una consistenza abbastanza densa.
Invasare in vasetti perfettamente puliti, chiudere bene e procedere alla pastorizzazione dei vasetti.
Per pastorizzare: prendere una ampia pentola, mettere  una decina di cucchiai sul fondo con sopra un canovaccio. Metterci sopra i vasetti precedentemente avvolti in asciughini o panni vari. I vasetti devono essere ben uniti fra loro, se resta spazio mettere un asciughino in modo che i vasetti siano ben fermi. Riempire d’acqua in modo che questa copra bene i vasetti, e far bollire per mezz’ora. Lasciare raffreddare così per tutta la notte.
In questo modo i vasetti si conservano  per tutto l’inverno. 





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