mercoledì 29 agosto 2012

Riso freddo con gamberetti all'orientale


Ingredienti

riso 400 gr
pesto
maionese
gamberi
aglio
cipolla
lemongrass 1 bastoncino
zenzero 1 cm
maizena
vino bianco
olio
sale 


Preparazione

Bollire il riso e condirlo con il pesto. Quando è tiepido aggiungere anche due cucchiai di maionese e mescolare bene.
Foderare uno stampo Savarin con la pellicola trasparente,  versarci il riso,  compattarlo e tenere da parte perché si raffreddi.
In poco olio far "sudare", cioè cuocere a fuoco bassissimo, uno spicchio di cipolla, due spicchi d'aglio, il lemongrass tagliato sottile e lo zenzero pure lui ben tagliato e salare.
Aggiungere poi quasi un bicchiere di vino bianco e cuocere per mezz'ora.  Passare il tutto con un colino. Se risultasse troppo liquido addensare con un cucchiaio di maizena.
Aggiungere a due cucchiai di maionese, a seconda del gusto,  uno o due cucchiai di questo passato.
Mettere i gamberi puliti in una teglia antiaderente calda, cuocerli un minuto per lato.
Condire i gamberi con la salsa e disporli al centro alla ciambella di riso. 
Da servire a temperatura ambiente.


E questo è il mio lemongrass. Mi  piace il sapore fortemente agrumato che dà ai piatti. Anni fa ho comprato dei bastoncini di lemongrass in un negozio di cibo orientale  e ne ho piantato uno non credendo che potesse attecchire ...  e invece ecco il cespuglio che è diventato. Si è ambientato e trovato benissimo a Pantelleria.
Del lemongrass si utilizzano i 10 centimetri alla base del rametto. Con le foglie si possono fare infusi.





lunedì 20 agosto 2012

Zuppa fredda di melone



Qui la temperatura sale, c'è umidità ma niente a che vedere col caldo che ha avvolto  il resto dell'Italia. Fa caldo ma un maestralino leggero  porta sollievo ...  … devo comunque  spengere i fornelli,  il forno… solo cose fredde in questi giorni.

Ingredienti

Melone 1 tipo “francesino”
Pane a fette 4 ben tostate
prosciutto 4 fette tagliato un po’ spesso
Sale e  olio


Preparazione

Tostare le fette di pane. Frullare il melone freddo e ben pulito e salare. Servire con un filo d’olio e con il pane e prosciutto.


A metà agosto comincia la migrazione del falco pecchiaiolo, torna a sud dove passarà l'inverno. In questi giorni li abbiamo visti volare sopra Pantelleria.








lunedì 13 agosto 2012

Tagliatelle di carrube


E' da un paio di anni che penso a come fare la farina di carrube e quest'anno l'ho realizzata. La prima farina l'ho fatta quando le carrube erano mature ma non completamente secche, ancora attaccate alla pianta : le ho lavate,  tagliate, ho estratto i semi che non si utilizzano e le ho messe a seccare per giorni (ritirandole la notte e rimettendole al sole di giorno). Poi ho frullato e ho avuto la farina.

Quando mi sono decisa a fare nuovamente la farina, dopo dieci giorni le carrube erano ormai secche, forse per il troppo caldo..., le ho prese sempre attaccate alla pianta, ma erano così dure che non si aprivano più col coltello e allora le ho spezzettate e messe in piccole quantità nel frullatore, per una più veloce frammentazione (bastano pochi secondi). In questo modo sono riuscita a far emergere i semi dal baccello. I semi sono particolarmente duri e non si triteranno e potranno poi così essere tolti. 
Ho seccato, come prima,  i baccelli frammentati al sole....

Ho provato poi a tritare i semi ma il frullatore non va bene serve una macina. Se qualcuno di voi l'avesse, con la farina ricavata dai semi di carruba si ottiene un ottimo addensante alimentare. 
Una curiosità. Il seme di carruba, che in arabo si chiama quirat, ha dato il nome al carato (unità di  misura di materiali preziosi) in quanto sembra che i suoi semi siano sempre uguali... 
Nelle  mie carrube ho trovato dei carati un po' anomali.... 



Ingredienti

farina 00 gr 250
farina di carrube gr 50
uova 3
sale un pizzico
pinoli 60 gr
limoni buccia di 3
pecorino 90 gr
olio


Preparazione 

Impastare le due farina con le uova, lavorare bene e tenere la pasta in frigo per mezz'ora a riposare.
Tirare la pasta (io fino al livello 5 del tirapasta) e tagliare poi a tagliatelle.
Infarinare bene e lasciare la pasta su un vassoio o su uno stendipasta.
Cuocere poi in acqua bollente e salata per cinque minuti circa.

Per il condimento tostare in una padella antiaderente i pinoli. Tritare fine la buccia dei limoni, inserire i pinoli e il pecorino e tritare ancora, aggiungere olio, mescolare  e condire la pasta.



Fino a due anni fa tante strade di Pantelleria non avevano un nome... ma adesso sì !









lunedì 6 agosto 2012

Crostini tipo Mangiaforte




Il soprannome Mangiaforte il proprietario del forno omonimo in Pantelleria se l'è ereditato dal nonno ... ma sembra proprio adatto a lui ! Nel suo forno si trovano dolcetti tradizionali, pane con la giuggiulena... e anche dei salatini piccanti che  probabilmente lui  frigge...


Ingredienti

Pane del giorno prima
curcuma 1 cucchiaio scarso
peperoncino in polvere  mezzo cucchiaio o più
acqua 4-5 cucchiai
olio e sale
guanti di gomma


Preparazione

Tagliare il pane a fette, o in piccoli pezzetti. In una ciotola piuttosto larga mescolare la curcuma, il peperoncino e l'acqua. Con i guanti bagnare appena il pane in questo liquido. Mettere il pane su un foglio di carta da forno (ovviamente su una teglia di forno), salare e distribuire un filo d'olio.
Infornare per 10-15 minuti a 150 gradi.  I salatini devono risultare asciutti e leggermente tostati.



Rhynchophorus ferrugineus o punteruolo rosso. 
Non so come sia successo ma questo esemplare ha sbattuto nel mio cannizzo ed è rimasto  mezzo intontito sul terrazzo. L'ho ammirato e fotografato chiedendomi chi potesse essere.  Quando mi sono decisa a metterlo sulla paletta della spazzatura per buttarlo in giardino sono stata trafitta dal dubbio " e se fosse il punteruolo rosso ?! " e in quel momento lui ha aperto le ali ed è volato via. In internet poi ho avuto la conferma.... 
A Pantelleria , ma come in Sicilia, Toscana, Liguria... ha fatto morire tante palme. Il dramma è che da noi non ha nemici e ha tante palme per nutrirsi. Qui a Pantelleria il vento lo ostacola un po' ma ogni anno ci sono meno palme.
Noi abbiamo una palma vicino a casa (così è la tradizione pantesca, una palma per una casa,  non un numero spropositato  come ne ha messe l'arch. Fuksas, cambiando il profilo di una collina) e per adesso resiste. Incrociamo le dita....




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